Questa sera mi capita di cenare in un posto molto esclusivo; un locale raffinato all'interno delle mura della Città di Soave, in provincia di Verona, un connubio perfetto tra tradizione italiana e arte contemporanea.

In questo ristorante ogni dettaglio è intriso d'arte... dalle sculture in ferro che scendono dal soffitto alle lampade create con il materiale plastico delle bottiglie, per non parlare della poesia nella presentazione dei piatti, ma soprattutto di che piatti;
dal risotto oro e zafferano di Gualtiero Marchesi al filetto alla Robespierre in una apoteosi di aromi, profumi e colori!
Altra particolarità… A questo tempio del piacere dei sensi si può accedere solo se personalmente invitati dallo chef e titolare del locale: il Signor Massimo!

Al termine della cena lo Chef saluta i commensali e chiede di poter sedere al mio tavolo, ci presentiamo e piacevolmente iniziamo a conversare dei vini e delle cantine locali della Val D'Alpone, della Lessinia e della Valpolicella; ad un certo punto il Signor Massimo non riesce più a trattenere il desiderio di esternare l'amore che prova per la sua terra veneta, veronese per l’esattezza, e per la Città di Soave e dice: "Per quarant'anni ho dovuto girare il mondo in lungo e in largo, non mi chiedere i posti che ho visitato, è più semplice che io ti dica ciò che non ho mai visto, ma certamente posso affermare che questo luogo, che mi appartiene, è l'unico luogo sulla terra in cui vorrei vivere e mai nessuno potrà sradicarmi da questo territorio che per me è il paradiso".

Mi commuove la verità del suo pensiero, dalla gioia negli occhi alla musicalità delle sue parole, e penso finalmente di aver trovato un veneto che come me è innamorato pazzamente di questa pianura, di questi colli e di questo lago, che è così innamorato da non riuscire a vedere nient’altro se non questo amore atavico per il Veneto.

Lo Chef Massimo parla ancora molto di sé, è un uomo sensibilissimo ed è pieno di interessi: oltre che la sua terra, ama la cucina, il vino e il mare.

E con il mare proseguiamo i nostri racconti; d’altronde siamo già a fine febbraio e a breve ci saranno le festività pasquali. Questo è il momento di trepida attesa per lo Chef Massimo e per tutti gli appassionati di barca a vela che si preparano a sciogliere gli ormeggi per la prima uscita della stagione.

Chiedo incuriosita allo Chef dove tiene la sua barca e sono quasi certa che, da uomo innamorato del suo Veneto, la risposta possa essere soltanto la laguna veneziana;

invece la risposta è per me sorprendente: al Lido di Spina!

Sono molto divertita quando lo Chef Massimo mi svela che non è di origine veneta ma è nato a Ferrara da genitori emiliani; a questo punto, per concludere la serata, non ci resta che unire i sapori delle nostre terre brindando con un raffinato Soave DOC e con un calice di Sangiovese Cassine di Pietra.

Anna Dal Maso